podrito agg. Completa da revisionare

0.1

  1. Ripieno di carne, legumi, verdure e altri ingredienti disfatti da una lunga cottura
  2. Strabordante, caratterizzato da una ricca mescolanza di ingredienti differenti

0.2

  1. podriti -
  2. podrite -

0.3

in putrida - 1647 Bologna; fine sec. XVII Firenze
insalate podrite - 1627 Roma
pasticci podriti - 1627 Roma
pasticciotti podriti - 1627 Roma

0.4 podriti, podrite (Lo scalco prattico, 1624; Roma)

0.5

  1. Ripieno di carne, legumi, verdure e altri ingredienti disfatti da una lunga cottura
    1. Lo scalco prattico (1627, Roma) = Pasticci podriti di brasolette, e polpette di vitella, tartufoli, fettoline di cardi, fette di presciutto, rossi d’ova, bocconi di cervellata brodosi, coperti, e poi ricoperti, serviti con un’intaglio agghiacciato di zuccaro (13)
    2. Lo scalco prattico (1627, Roma) = Pasticci reali podriti, di bocconi di vitella, piciconi spezzati, polpettine di vitella, prugnoli, fettoline di tartufoli, rossi d’ova, fette di presciutto, solite spetierie, uva spina, sugo di limone, con suo brodetto di rossi d’ova, serviti con intaglio sopra (127)
    3. Lo scalco prattico (1627, Roma) = Pasticci podriti, di bocconi grossi di vitella, bene battuta, e lardata, medolla, e grasso di vaccina, bocconi d’animelle, fegatelli di polli, fettoline di cardi, fette di sommata, e di presciutto, rossi d’ova, con vachi d’agresta, e suo brodettino di rossi d’ova, con sugo di limone, e intaglio sopra (211)
    4. Lo scalco prattico (1627, Roma) = Pasticciotti podriti, di brasole di vitella, tartufoli, bocconi d’animelle, grasso, e medolla di vaccina, fettoline di presciutto, con suo brodetto, e sugo di limone, con intaglio di pasta di zuccaro sopra, uno per signore (237)
  2. Strabordante, caratterizzato da una ricca mescolanza di ingredienti differenti
    1. Lo scalco prattico (1627, Roma) = Insalatine podrite, in porcellana, un piatto per signore (65)
    2. Lo scalco prattico (1627, Roma) = Insalate reali podrite, con neve sotto (182)
    3. Lo scalco prattico (1627, Roma) = Insalate regalate podrite (201)
    4. L'apicio (1647, Bologna) = Insalate in putrida, fatta con erbaggi odorosi, e gentili, tarantello, caviale di storione, inchiove di Genova, pistacchi, e tartuffoli, condite con aceto d’ambra, e olio di Toscana (81)
    5. L'apicio (1647, Bologna) = Insalate in putrida, che mostravano nel mezzo, sopra d’una conca marina, Venere, con Amore, ogni cosa di zucchero dorato, solevata sopra la coda di quattro delfini, intagliati di cedro, con teste di cacio parmegiano dorate, circondata da varie erbette odorose, bottarghe in fette sottili, inchiove, olive senz’osso, caviale di Lorèo, tartuffoli grossi in fette, radiche di più sorti, granelli di melagrani, e altri infiniti ingredienti, condite con olio di Toscana, sale, e aceto d’ambra (91)
    6. Ms. Annunziata (Fine XVII secolo, Firenze) = Picconi grossi in putrida (129v)

0.7 Dallo sp. podrido, part. pass. di podrir 'marcire'.

0.8 Nel corpus AtLiTeG le occorrenze di podrito sono esclusive di Lancellotti, mentre la loc. agg. in putrida è attestata nel solo Leonardi e nel ricettario della SS Annunziata di Firenze; il valore aggettivale, al di fuori del composto olla podrida (e sue varianti), è riportata dal solo GDLI, che lo documenta con riferimento a Lo scalco prattico, e non è stato possibile individuare occorrenze di in putrida al di fuori dell'Apicio moderno.
La specifica accezione gastronomica di podrito scaturisce dal composto sp. olla podrida, penetrato in Italia sin dal 1570 (B. Scappi, Opera) e che designa un piatto, dalla consistenza simile a quella di un minestrone, composto di carne, salsiccia, erbe, legumi e spezie cotti insieme, per lungo tempo, in una pentola. Il significato letterale di podrida, participio di podrir, dal lat. putrēre, è 'impudrita'. Nel contesto del composto podrida, in accordo con olla 'pentola' ma riferito al suo contenuto, potrebbe denotare il risultato della lunga cottura a fuoco lento, che porta gli ingredienti a disfarsi; oppure, ed è questa l'ipotesi sostenuta dal DCECH, ad essere pertinente è una peculiare accezione di podrido, propria del linguaggio familiare, ossia 'molto pieno, traboccante' - significato metaforicamente traslato da 'verminoso', e quindi 'imputridito'. L'etimologia di in putrida è la stessa, ma si dovrà ipotizzare un calco semantico piuttosto che un prestito.
Propriamente, l'agg. podrito descrive pietanze, in primo luogo pasticci, composti di carne, legumi, verdure e altri ingredienti disfatti da una lunga cottura, e ridotti quindi a una consistenza più o meno densa. Per estensione, l'aggettivo descrive però anche piatti, in particolare insalate, che mescolano e variamente amalgamano tanti ingredienti vari e differenti, senza necessariamente stracuocerli; un uso peraltro coerente con l'immagine evocata nei parlanti dalla pietanza spagnola e, quindi, con l'accezione di olla podrida come 'guazzabuglio, accozzaglia, congerie' (GDLI).

0.9 Categorie

0.10.1 podrita (s.f.) , oglia putrida (s.f.) ,

0.11 DCECH; GDLI.


Autore della scheda: Giovanni Urraci

Pubblicata il: 31/05/2024

Condizioni accesso: Open Access

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Doi: 10.35948/ATLITEG/Vocabolario/474