podrita s.f. Revisionata

0.1

  1. Sorta di minestrone, più o meno denso, che mescola e amalgama una grande varietà di ingredienti cotti sino a disfarsi; può essere usato come salsa

0.2

  1. podrita -

0.3

  1. podritina -
podrita bastarda - Roma 1627

0.4 podrita, podritina (Lo scalco prattico, 1627; Roma)

0.5

  1. Sorta di minestrone, più o meno denso, che mescola e amalgama una grande varietà di ingredienti cotti sino a disfarsi; può essere usato come salsa
    1. Lo scalco prattico (1627, Roma) = Starne mez’arrosto, poi bollite coperte d’una podrita di fettoline di cardi, groppetti di sedani, fette di ventresca, e di presciutto, e fette di tartufoli, con finocchietti bianchi cotti in brodo, poi fritti intorno, tramezati di orecchie di capretto bollite, e fritte, con fette di pane sotto (4)
    2. Lo scalco prattico (1627, Roma) = Starne bollite, coperte d’una podrita regalata, fatta di torzi di cavoli, barbaglia di porco, cervellata, cipolle ripiene, ceci bianchi, fette di sommata, ò di presciutto, con tartufoli intieri sopra, che siano stati tartufolati in butiro, con fette di pane sotto, in porcellana (26)
    3. Lo scalco prattico (1627, Roma) = podrita bastarda, con torzi di cavoli, carciofoli, cipolle intiere, ceci bianchi, finocchietti, piccioni, animelle, testicciuole di capretto senz’osso, code di castrato, lingua di vitella, petto di mongana, prugnoli, fette di sommata, e presciutto, e salame (80)
    4. Lo scalco prattico (1627, Roma) = podrita in piatti imperiali, con schiene di castrato, capponi spezzati, torzi di cavoli ripieni, cipolle ripiene, ceci bianchi, rape ripiene, cardi, e selini in fette, e sommata, fette di presciutto, salame grattato, tartufoli intieri, con tordi arrosto sopra, servita con un festone di pasta di sfoglio, intorno (297)
    5. Lo scalco prattico (1627, Roma) = Piccioni bolliti, serviti con una podritina sopra di torzi di cavoli, cipolle intiere ripiene, ceci bianchi, fettoline di presciutto, tartufoli tartufolati intieri intorno, in porcellana un piatto per signore, e sparaci nel butiro intorno (87)
    6. Ms. Annunziata (Fine XVII secolo, Firenze) = Una podritina di polpette. Polpette di vitella, torsi di carciofi, piselli, fette di tartufi prugnioli, uva spina, ochi, è orechie, è lingue di capretto, fette di sommata, è prosciutto, sugo di salame pesto, è passato con grasso di vitella, è poca spetieria, con brodettino di rossi di ova fresche, e sugo di limone con fette di pane sotto in porcellana con copertorino di zuchero tocco di oro. (33v)

0.6 putrida spagnuola (1585, T. Garzoni, La piazza universale di tutte le professioni del mondo, e nobili et ignobili, VEI); berg. putrida (DEI); campidanese lepudrìda (DEI); ven. potrìda (DEI; VEI).

0.7 Da oglia podrita < sp. olla podrida.

0.8 Nel corpus AtLiTeG le attestazioni di podrita sono concentrate ne Lo scalco prattico di Vittorio Lancellotti: un ispanismo coerente con le consuetudini linguistiche, e gastronomiche, dell'autore. Ulteriori occorrenze sono rinvenibili nel Ricettario della Santissima Annunziata (Firenze, fine XVII sec.), all'interno di una ricetta ripresa però dallo stesso Lancellotti, e, in ambito dialettale, in Lombardia, Veneto e Sardegna.
Podrita è esito della nominalizzazione del secondo elemento del composto oglia podrita, dallo sp. olla podrida; il significato letterale di sp. podrida, participio di podrir, dal lat. putrēre, è 'impudrita'. Nello specifico contesto del composto podrida, in accordo con olla 'pentola' ma riferito al suo contenuto, potrebbe denotare il risultato della lunga cottura a fuoco lento, che porta gli ingredienti a disfarsi; oppure, ed è questa l'ipotesi sostenuta dal DCECH, ad essere pertinente è una peculiare accezione di podrido, propria del linguaggio familiare, ossia 'molto pieno, traboccante' - significato metaforicamente traslato da 'verminoso', e quindi 'imputridito'.
Podrita designa pertanto delle sorte di minestroni ricchi di una grande varietà di ingredienti, sottoposti a una lunga cottura e più o meno amalgamati; la podrita può essere usata anche per ricoprire altre preparazioni e viene talvolta servita in casse di pasta. Tuttavia, a causa del numero ridotto di attestazioni e della loro concentrazione in Lancellotti, non è possibile determinare con certezza se il termine è perfettamente coreferenziale con oglia podrita oppure se veicola sfumature semantiche differenti.

0.9 Categorie

0.10.1 podrito (agg.) , oglia putrida (s.f.) ,

0.11 DCECH; DEI; GDLI; VEI.


Autore della scheda: Giovanni Urraci

Pubblicata il: 31/05/2024

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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/319