0.1
0.2
0.3
0.4 Frontignano (L'Apicio Moderno, 1808; Roma)
0.5
0.6 frontignano (1790, F. Leonardi, L'Apicio Moderno; 1801, M. Lastri, Corso d'agricoltura di un Accademico Georgofilo, autore della Biblioteca Georgica, edizione terza accresciuta e corretta: "vini di Frontignano" ‘tipo di vini moscati’, DI: II, 174; 1827, Storia naturale di Buffon classificata giusta il sistema di Linnèo, DI: II, 175; TB);
moscato di Frontignano (1790, F. Leonardi, L'Apicio Moderno); frontignan (1779, D. L. Batacchi, La rete di Vulcano, GDLI: VI, 987 s.v. gorgolare; 1846, L'eco della Borsa, SPM: 455; G. Vialardi, Trattato di cucina, Pasticceria moderna, Credenza e relativa Confettureria, GDLI: XVI, 1058 s.v. rivesalte; DM 1: 321 s.v. moscato); moscado di Frontignano (1825, G. Acerbi, Delle viti italiane o sia materiali per servire alla classificazione, DI: II, 175); piem. fountignan; fontignan; gen. frontignan; friul. frontignàn; emil. occ. (parm.) frontignàn; nap. fruntignano; sic. fruntignanu (cfr. Zolli 1971: 114-15; DI: II, 174).
0.7 Dal toponimo Frontignan (DEI).
0.8 La voce frontignano è attestata nel corpus AtLiTeG a partire dall’Apicio Moderno di Francesco Leonardi (in cui il vocabolo è presente sin dalla prima ed. del 1790). Derivato dal toponimo Frontignan, TFLi e FEW: III, 822b ne documentano per il francese una prima attestazione in Miege 1688, nella forma frontignac: la terminazione in -ac sarebbe, secondo FEW, un errore. Questa supposizione è messa in discussione da Zolli 1971: 112-115, giacché frontignac non è un hapax del Miege, e sembra improbabile che le diverse attestazioni della voce che si rinvengono anche altrove (in inglese, in traduzioni italiane di opere inglesi e nel Raguet di Maffei, ad esempio) dipendano tutte dalla forma errata di Miege. Frontignac e frontingnan designerebbero dunque: “due vini distinti, che si sono venuti confondendo in una tradizione lessicografica evidentemente poco curante della delicatezze del palato, a causa di una fortuita omofonia parziale” (Zolli 1971: 114); supposizione che trova conferma, secondo lo studioso, nel Dizionario metodico alfabetico di viticultura ed enologia di Cusmano (1889) in cui frontignac e frontignan costituiscono due lemmi distinti.
La storia di Frontignan, ancora secondo Zolli, è di facile ricostruzione, grazie a una buona documentazione, anche nei dizionari dialettali italiani (per la quale cfr. 0.6). Meno chiara sembrerebbe la storia di Frontignac, di cui lo studioso non rintraccia un'origine certa. Le attestazioni rimanderebbero a un’area geografica e linguistica spagnola piuttosto che francese (benché nel Raguet frontignac sia indicato come vino francese [cfr. anche Cigna 1957: 66]), ma non risultano né il termine in spagnolo né una località in area spagnola con tale nome; un’altra possibilità di appiglio, anch’essa non del tutto convincente, sarebbe il comune francese di Fontenac, nella Gironde; infine, Zolli non esclude nemmeno la possibilità che frontignac derivi da Frontignan, che modificatosi per accostamento a cognac o ad altri toponimi francesi in -ac ha poi finito per indicare un vino diverso.
Di questo avviso è DI: II, 174-175, che riunisce dunque s.v. Frontignan le denominazioni vinicole italiane derivanti dalla variante fr. Frontignac (dal 1583, muscads de Frontignac [da Poisserot, Frantext]; 1688, Frontignac e vin de Frontignac [da FEW III, 822]) e dal fr. Frontignan (dal 1603, musquats de Frontignan [da Serres, Frantext]); secondo il repertorio si tratta infatti di varianti del nome di una medesima località: “il fatto che il Cusmano citato da Zolli con frontignac e frontignan designa vini diversi non esclude tale interpretazione. Ε invece probabile che la differenziazione semantica sia nata a posteriori” (DI: II, 174).
0.9 Categorie
0.11 DEI; DI: II, 174-175; DM 1: 321; FEW: III, 822b; GDLI: VI, 987; GDLI: XVI, 1058; TB; TFLi; Cigna 1957: 66; Leonardi 1790: II, XXVI; SPM: 455; Zolli 1971: 112-115.
Autore della scheda: Francesca Porcu
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/404