0.1
0.2
0.3
0.4 lanzette (Opera, 1570; Roma)
0.5
0.6 lancette (1593, Fusoritto da Narni, Aggiunta fatta al Trinciante del Cervio, in Vincenzo Cervio, Il trinciante: "gielo in forma d'ovi e in bocconi con lancette di fasani sotto", p. 49).
0.7 Dimin. di lancia < lat. LĂNCEAM
0.8 All'interno del corpus AtLiTeG le occorrenze di lancetta, sempre impiegato al plurale, sono rinvenibili nei principali ricettari pubblicati nel corso del XVII secolo, e il termine è già attestato nell'Opera (1570) di B. Scappi; tuttavia, nella sua accezione gastronomica, la voce non è registrata in nessuno dei repertori lessicografici consultati. Faccioli, nella sua edizione dell'Aggiunta fatta al Trinciante del Cervio, glossa lancette come 'filetti a foggia di lance' (Faccioli 1979: 240): il rimando alla forma della lancia appare evidente, meno scontata è però l'individuazione dello specifico referente nel contesto del significato 1.
Con riferimento al primo significato, bisogna innanzitutto considerare che le occorrenze sono sempre riferite al petto di pollame ("lancette di petto di cappone", "lancette di petto di gallina", "lancette di petto di fagiano"); inoltre, si può osservare la presenza di indicazioni che implicano il taglio delle lancette ("lancette di petto di gallina tagliate minute"), mentre non viene mai chiesto di eseguire tagli a lancetta: ciò pare suggerire che la forma non descrive la tipologia di taglio, ma sia piuttosto propria della parte anatomica. Ne consegue che lancetta potrebbe indicare la metà del petto di pollo, diviso per lungo, la cui forma richiama effettivamente quella di una lancia, presentandosi allungato, largo al centro e più stretto alle estremità, e successivamente eventualmente tagliato in fette più sottili - la fisionomia non dissimile da quella dei filetti di pesce del significato 2. Ciò parrebbe confermato anche dal sesto contesto riportato in 0.5.1, che suggerisce una equivalenza tra la polpa del petto e le lancette ("due capponi bolliti, poi spolpati, salvando le polpe delli petti, e il resto pesti nel mortaro [...] e sopra fette di pane di Spagna, larghe quattro dita, tramezate di lancette delli capponi salvate).
Da ultimo, segnaliamo che viene detta lancetta anche 'ciascuna delle penne del collo e del dorso del gallo, a forma allungata e acuminata' (GRADIT): una connessione con gli usi riscontrati nel corpus non può essere esclusa, ma siamo propensi a ritenere che le due forme siano autonome in quanto, per l'accezione di 'penna', non è stato possibile individuare attestazioni anteriori al XX secolo.
0.9 Categorie
0.11 GRADIT; Faccioli 1979: 240; Fusoritto da Narni 1593: 49.
Autore della scheda: Giovanni Urraci
Pubblicata il: 31/05/2024
Condizioni accesso: Open Access
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Copyright: AtLiTeG
Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/133