0.1
0.2
0.3
0.4 caliscioni (Libro de arte coquinaria (ms. Washington), Sec. XV ultimo quarto; Lazio).
0.5
0.7 Etimo incerto (vd. infra).
0.8 La voce calisone e la sue varianti sono attestate nel corpus AtLiTeG nel Quattro-Cinquecento e nell'Ottocento. La voce sembra da ricollegare al lat. calceum, la stessa base di calzone, con sviluppo di i epentetica. Le forme calcione/calzone, con il medesimo significato di 'specie di raviolo', sono documentate non soltanto nell'Italia meridionale e nelle Marche ma anche nel Friuli (cfr. Vidossich 1938: 80; LEI), dove compaiono fin dal XIV sec. (cfr. friul. ciarsòns 'specie di agnolotti con ripieno', cialzòns, cialzóns, cialzons di Timau 'agnolini, tortellini, ravioli': cfr. Pirona 1967; Lupi 1981: 43; Zamboni 1987). In effetti, in AtLiTeG l'attestazione più antica si rintraccia nel De arte coquinaria di Maestro Martino, cuoco del patriarca di Aquileia, che proprio nell'area friulana avrebbe potuto assorbire la ricetta. Carnevale Schianca (2011: 104) esclude invece un collegamento con calceum e propone piuttosto un accostamento al grecismo colascione 'strumento musicale simile al liuto, di sonorità aspra (in uso specialmente nel napoletano durante il XVII secolo)' (GDLI; cfr. gr. kalathos 'canestro'), in quanto l'involucro di pasta ricorderebbe, per la forma affusolata e panciuta, la cassa armonica.
0.9 Categorie
0.10.1 agnolotto (s.m.) , anolini (s.m.pl.) , cialda (s.f.) ,
0.11 LEI; Carnevale Schianca 2011: 104; Lupi 1981: 43; Pirona 1967; Zamboni 1987; Vidossich 1938: 80.
Autore della scheda: Francesca Cupelloni
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/352