0.1
0.2
0.3
0.4 agnellotti (Cuoco Reale, 1791; Bologna); agnolotti (La Nuovissima Cucina Economica, 1814; Roma)
0.5
0.6 agnolotto (GDLI [senza esempi]; GRADIT ‘pasta fresca di forma rotonda o quadrangolare ripiena spec. di carne, verdura e formaggio: agnolotti alla piemontese’; SC; Zingarelli 2023 'involucro di pasta all'uovo rotondo o rettangolare ripieno di vari ingredienti, tra i quali prevale la carne cotta e tritata');
agnellotto (1643, Beridio Darpe [Piero de' Bardi], Avino Avolio Ottone e Berlinghier [Google libri]; av. 1646, M. Buonarroti il Giovane, L’Aione [ed. Firenze, 1852]: "Venivan via le minestre lattate, / e gli agnellotti e potaggi altri vari", GDLI; Crusca IV-V, nel significato di ‘mangiare fatto di pasta ripiena di carne battuta'; Crusca V aggiunge: 'ed usasi generalmente al plurale. Fu cosi detto, perché da principio riempivasi di carne d’agnello; costume che vive tuttavia in alcuni luoghi’; DM 1 s.v. cappelletti: ''A Parma li dicono anolini certo da agnellotti, appunto perché si taglia il disco della pasta con un anello''; anche TB; GRADIT); agnelotto (TB); sulle forme geograficamente differenziate si veda LEI.
0.7 Etimo incerto, vedi infra.
0.8 DELIN ipotizza la derivazione di agnolotti dalla forma *anegliotti (plur. anegli, anelli) "per la forma ad anello che si dà loro in Toscana e altrove, ripiegandoli intorno al dito medio o all’indice"; l’etimo sarebbe confermato dalla presenza della variante anolini, risalente al lat. ānulus ‘anello’, escludendo la derivazione della voce dal torinese agnulòt < agnèl con immissione di -ol-, indicata dal VEI «perché il legame con agnello non trova spiegazioni». Il LEI inserisce la voce, e le sue varianti, fra i derivati ĀNULUS ‘anello’ [...], indicando un’area di diffusione tra Lombardia, Emilia e Piemonte. L’identità semantica fra le forme anolini / anolotti / agnellotti e annoletti induce a pensare, secondo il LEI, ad una origine comune dei termini (da ĀNULUS , vista l’attestazione più antica di anolini in Panonto). Tuttavia, il LEI afferma positivamente l'influsso da agnellus, pur negandone la derivazione: il suffisso -otto non è attestato nei derivati di anello, e la distribuzione geografica di agnellotti ‘tortellini’ e quella di agnellotti ‘piccoli agnelli’ (LEI 1, 1343, 47segg.) coincide quasi perfettamente. La motivazione semantica secondo cui la forma agnulén "si spiega col fatto che originariamente il ‘prototipo’ di questo tipo di pasta all’uovo, veniva riempito […] di ripieno di carne d’agnello" proposta da Petrolini, secondo il LEI è da escludere, dal momento che non si trovano riscontri in letteratura. Più convincente la proposta di Fanciullo, secondo il quale il legame semantico non è da rintracciare esclusivamente nel ripieno, ma "potrebbe ben venire da agnello, per una similitudine tra gli agnelli, bianchi, e i singoli pezzi di pasta che, messi nel piatto, possono richiamare l'idea di un gregge di agnelli" (v. LEI). Un’altra ipotesi proposta da Petrolini (1985: 219-21, ma ripreso da Bianco 2015: 18), tuttavia poco convincente, fa derivare il nome da quello del suo probabile inventore, il piemontese Angelotu. Gian Luigi Beccaria, infine, segnala che agnolotto è stato "avvicinato addirittura per analogia alla tradizione dell’Agnus […], l’involtino di tela contenente la figura dell’agnello di Dio o di altre reliquie, che si portava al collo per devozione" (Beccaria 2005: 21-22). Bianco, da ultimo, ipotizza anche la derivazione dal piemontese anulòt, utensile a forma tonda che serviva per tagliare la pasta ad anello. Secondo Nocentini, infine, agnolotto è " var. roman. del tosc. agnellòtto per anellòtto, dim. di anello, con palatalizzazione secondaria della -n-". E infatti, in AtLiTeG, la forma agnolotto si riscontra la prima volta nella Nuovissima Cucina Economica del 1814 (collocata geograficamente a Roma), testimonianza che consente una retrodatazione della voce rispetto alle fonti consultate; il testo, tuttavia, descrive gli agnolotti come composti a forma di mostaccioli, ossia una sorta di gnocchi, privi di sfoglia. Dal punto di vista materiale, dunque, la storia degli agnolotti sembra ricollegarsi con quanto è emerso per raviolo; pare, infatti, che quest'ultimo, in origine, indicasse solo il ripieno del tortello (Maestro Martino, in merito ai ravioli bianchi, scrive: «voleno esser senza pasta». Vedi Montanari 2022). Non sempre, tuttavia, il referente del lemma risulta trasparente; circa il significato, rimangono dubbie le attestazioni presenti nel Cuoco Galante di Vincenzo Corrado. Interessante notare come le attestazioni della voce in AtLiTeG comincino a emergere dal Settecento in poi, periodo in cui subiscono una battuta di arresto quelle di anolino: la connessione appare evidente. Il tracciato attuale della voce nel VoSLIG, infatti, confermerebbe quanto era stato già rilevato da Petrolini, ossia che il nome originale della pasta sia anolini e che agnolotti sia giunto successivamente (vedi Petrolini 1985: 229-31; vedi anche Bertini Malgarini - Caria -Vignuzzi 2016: 62). Si rimanda al commento della voce anolini.
0.9 Categorie
0.10.1 anolini (s.m.pl.) , cappelletto (s. m.) ,
0.11 Crusca IV-V; DEI; DELIN; DM1: 78; GDLI; GRADIT; LEI; Nocentini; TB; SC; Zingarelli 2023; Artusi 2010: 67-69 e nota 7; Beccaria 2005: 21; Bertini Malgarini - Caria -Vignuzzi 2016: 55-70; Bertini Malgarini - Vignuzzi 2012: 109-122; Bianco 2015: 17-19; Carnevale Schianca 2011: 33; Frosini 2009: 95; Montanari 2022; Petrolini 1985: 229-31; Petrolini 1993: 134-143, Petrolini 2005: 96-98.
Autore della scheda: Monica Alba
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/204