0.1
0.2
0.3
0.4 fontina (Il piccolo Vialardi, 1899; Torino)
0.5
0.6 fontina (1830, C. Zalli, Dizionario piemontese, italiano, latino e francese [...], ArchiDATA; 1854, G. Vialardi, Trattato di cucina e pasticceria, DELIN; DM 1; av. 1927, P. Artusi, L'arte di mangiar bene, GDLI; SC; GRADIT; Zingarelli 2024); piem. fountin-a (L. Capello 1814, Dictionnaire portatif piémontais-français, Raimondi 2015: 129).
0.7 Voce piemontese di etim. incerta (DELIN); vedi commento.
0.8 La voce fontina è documentata nel corpus AtLiTeG esclusivamente nel Piccolo Vialardi del 1899 di Giovanni Vialardi. Benché il referente sia antico, la prima attestazione della parola risale al 1717 quando fontine appare in un conto redatto in francese contenuto nel registro del canonico Ballalu dell’Ospizio del Gran San Bernardo, situato sul confine tra la Valle della Dora Baltea e il Canton Vallese svizzero; ma già due anni prima per riferirsi al formaggio il canonico aveva scritto nello stesso registro fontintes, sicuramente commettendo un errore ortografico (cfr. Mathiou 2005: 70, a cui si rimanda anche per la storia del formaggio). Un’attestazione non verificata risalente al XV sec. potrebbe trovarsi nei documenti dei «Fonds Challant» conservati presso l’Archivio Storico Regionale di Aosta (ivi: 54). In una prima fase, fontina concorre con gruyère (attestato dal 1655; in alcune località della Valle del San Bernardo nome con il quale si designava la fontina sino a tempi recenti) che poi soppianterà definitivamente, diventando denominazione esclusiva (Raimondi 2005: 128-129). A partire da Capello 1814 il termine compare regolarmente nei dizionari piemontesi (ibid.), ed è proprio in uno di questi, il Dizionario piemontese-italiano (1830) di Casimiro Zalli, che si rintraccia la prima occorrenza italiana del termine.
L’etimologia della parola a oggi è incerta. Una prima ipotesi si collega alla provenienza valdostana del formaggio: la voce potrebbe avere un’origine onomastica, come non di rado accade per i nomi dei formaggi, da rintracciare in un toponimo valdostano derivato dal lat. fons, fontis oppure in un antroponimo non identificati con sicurezza. Secondo Mathiou (2005: 69-70) sarebbero plausibili patronimi e toponomi di villaggi del comune di Saint-Michel abbandonati alla fine del Settecento. Per Raimondi (2015: 129) questa ipotesi spiegherebbe anche l’adozione tardiva del nome, introdotto parallelamente al precedente gruyère «per una distinzione in termini di provenienza: dal versante transalpino (il formaggio “tipo gruyère”, dall’omonima regione svizzera) o da quello cisalpino (il formaggio di “tipo fontina”, da un’altra indicazione toponimica valdostana)» (ibid.). Un’ulteriore ipotesi onomastica segnalata da Mathiou (2005: 69-70) risale al cognome spagnolo Fontinez.
La seconda ipotesi etimologica è ricondicibile alle caratteristiche intrinseche del formaggio, ossia la facilità con cui fonde: fontina potrebbe essere dunque derivato del tipo francese fonte ‘fusione, scioglimento’ (Nocentini dà come prob. una derivazione da fondere).
0.9 Categorie
0.10.1 groviera (s.f.) , fonduta (s.f.) ,
0.11 ArchiDATA; DEI; DELIN; DM 1; GDLI; GRADIT; Nocentini; SC; Zingarelli 2024; Mathiou 2005; Raimondi 2015: 127-130.
Autore della scheda: Francesca Porcu
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/386