0.1
0.2
0.3
0.4 topinambours (Cuoco piemontese, 1766; Torino); topinambo (Il cuoco reale e cittadino, 1791; Bologna)
0.5
0.6 topinambur m. inv. (1767, Giornale d’Italia spettante alla scienza naturale, e principalmente all’agricoltura, alle arti, ed al commercio, Variano 2016; 1770, Novelle letterarie pubblicate in Firenze, ArchiDATA; av. 1826, O. Targioni Tozzetti, Dizionario botanico italiano, GDLI; TB: "[...] l'Elianto topinambur (Helianthus tuberosus, L.). Quest'ultimo è originario del Brasile; ma si trova ora spontaneo in Italia ed in altre contrade d'Europa. Le sue radici tuberose, buone a mangiarsi, rassomigliano a quelle della patata, motivo per cui venne indicato coi nomi volgari di Tartufo di cannua, Tartufo bianco; Patata selvatica, Patata americana"; GRADIT; SC; Zingarelli 2024);
topinamburi (pl.) (1740, A. N. Pluche, Lo spettacolo della natura esposto in varj dialoghi (trad. it. dal fr.], Variano 2016: 310); topinambour (1788, AB. Rozier, Sulla Cultura, e la Macerazione del canape [in C. Amoretti-F. Soave, Opuscoli scelti sulle Scienze e sulle Arti], Variano 2016: 310; GRADIT come var. di topinambur); tupinambur (1806, M. Tenore, Trattato di Fitognosia in: Corso delle botaniche lezioni, Variano 2016: 310); topinambourg (pl.) (1836, Nuovo dizionario universale tecnologico, o di arti e mestieri e dell'economia industriale e commerciale, DI: IV, 675); topinambourg (1839, F. Cuvier, Dizionario delle scienze naturali [...], DI: IV, 675); topinamburo (1861, Usi e costumi di tutti i popoli dell’universo - Europa, volume terzo, 1858 / America ed Oceania, Variano 2016: 310); topinanburi (pl.) (1862, Il Divulgatore, GDLI); topinambour (pl.) (1868, Rivista contemporanea. Filosofia, storia, scienze, letteratura, poesia, romanzi, viaggi, critica, archeologia, belle arti, DI: IV, 675); topinanbur (GDLI senza esempi). Per le forme geograficamente differenziate cfr. DI: IV, 657 e Penzig (1924: I, 222).
0.7 Dal fr. topinambour (dal 1658, preceduto nel 1618 da toupinambaulx), dal nome della tribù indiana del Nord-America Tupinambás (DELIN).
0.8 La voce topinambur fa il suo ingresso nel lessico europeo e in italiano attraverso l’errata trascrizione francese topinambour; l’etimo remoto è il tupì tupi-ña-’mba, nome della tribù indigena del Brasile tupinambás, anche se la relazione tra la popolazione e il tubero resta ancora oscura (Variano 2016: 311). Il francesismo è documentato in italiano e nel nostro corpus sia in forma integrale sia in forme variamente adattate. Nel corpus AtLiTeG la voce è attestata a partire dal 1766, nel Cuoco piemontese perfezionato a Parigi; in italiano già qualche decennio prima, dalla prima metà del Settecento, nel quarto tomo della traduzione italiana dal fr. de Lo spettacolo della natura esposto in varj dialoghi (1740) di A. N. Pluche, dove compare in forma adattata nel pl. topinamburi accompagnata dalla glossa pere terragnole. Quest’ultimo è solo uno dei tanti sinonimi che tra Sette e Ottocento concorrono con il francesismo per designare il tubero. Altri due nomi si ricavano dal nostro corpus: Vialardi glossa con topinambour posto tra parentesi Tartufo bianco e Luraschi accompagna agli adattamenti topini ambour e topini ambur a peri di terra. TB nel presentare l’Heliantus tuberosus informa che: «Le sue radici tuberose, buone a mangiarsi, rassomigliano a quelle della patata, motivo per cui venne indicato coi nomi volgari di Tartufo di cannua, Tartufo bianco; Patata selvatica, Patata americana». Come si può notare, le caratteristiche del tubero, aspetto e probabilmente anche il sapore, fanno sì che questo venga associato ai più comuni patata (cfr. anche Variano 2016: 266 s.v. patatas) e come già sottolineato in Alba-Cupelloni (2023: 135-136) tartufo; a quest'ultimo rimanda la maggior delle denominazioni geograficamente differenziate assunte dal tubero (ibid.). Non mancano tuttavia attestazioni dialettali della voce topinambur, che si rilevano in area piemontese, ligure e romagnola (cfr. Penzig 1924: I, 222 e DI: IV, 657).
0.9 Categorie
0.10.1 tartufo (s. m.) ,
0.11 ArchiDATA; DEI; DELIN; DI: IV, 657; GDLI; GRADIT; Nocentini; SC; TB; TFLi; Zingarelli 2024; Alba-Cupelloni 2023: 135-136; Penzig 1914: I, 222: Variano 2016: 310-311.
Autore della scheda: Francesca Porcu
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/289