0.1
0.2
0.3
0.4 chantilli (Cuoco piemontese, 1766; Torino); sciantiglì (L'Apicio Moderno, 1808 [2ª ed.]; Roma)
0.5
0.6 chantilly (1790, Zingarelli 2023; 1773, L'Economia della città, e della campagna ovvero il nuovo cuoco italiano secondo il gusto francese, Thomassen 1997: 91; 1846, Francesco Chapusot, La cucina sana, economica ed elegante secondo le stagioni, ArchiDATA; 1918, DM1, GRADIT; 1929, Ada Boni, Il talismano della felicità, GDLI Suppl.2004);
ciantiglì (1773, L'Economia della città, e della campagna, cit., Thomassen 1997: 91); sciantigliè (XVIII sec., DEI; 1942, DELIN, DM1); sciantiglì (1790, Francesco Leonardi, L'Apicio moderno [1ª ed.], DELIN, Thomassen 1997: 91).
0.7 Dal fr. Chantilly, nome di una cittadina francese dell’Oise e del suo castello medievale (DELIN).
0.8 Nel passaggio dal francese all’italiano, la voce ha conosciuto un adattamento grafico del suono fricativo palatale [ʃ] dal fr. ch- all’it. sci-, sebbene non manchino casi di trasformazione anche fonetica in affricata palatale [tʃ], resa in it. con ci-; analogo adattamento per il suono finale, dal fr. [iji], reso con -illy, all’it. [iʎ'ʎi], reso con -iglì (cfr. Thomassen 1997: 93). Nella sua accezione gastronomica, secondo DEI 883 la voce sarebbe passata dal fr. al romanesco sciantigliè con Francesco Leonardi nel XVIII sec., ma questa variante con -è non si ritrova in nessuna delle due edizioni dell'Apicio moderno (1ª ed. 1790; 2ª ed. 1807-1808), dove invece si ha sciantiglì. Probabilmente l'errore rimonta a Filippo Chiappini, che nel suo Vocabolario romanesco (1933) registra: «Sciantigliè: Panna montata. Sciantigliè si dice a Roma non solo dal volgo, ma anche dalle persone civili, molte delle quali la credono parola pretta francese. Sciatigliè è corruzione di Chantilly, città della Francia da cui provenne l’uso di questo dolce. Francesco Leonardi (sec. XVIII) nel suo Apicio Moderno, romanescando la parola Chantilly, chiama il dolce “Torta alla sciantigliè”. Oggi i nostri lattivendoli cominciano a chiamarlo senz’altro “la Chantilly”» (p. 272; ma cfr. anche Colia 2012: 63). Ad ogni modo, oltre al significato registrato di ‘farcitura per dolci a base di panna montata zuccherata’, per estens. la voce possiede anche quello di ‘pasticcino ripieno di tale crema’ (GDLI Suppl.2004), non attestato però nel corpus AtLiTeG. Il lemma è inoltre utilizzato anche in funzione aggettivale o con valore appositivo, specie nel sintagma crema chantilly.
0.9 Categorie
0.10.1 chantilly_2 (agg.) ,
0.11 ArchiDATA; DEI; DELIN; DM1; GDLI Suppl.2004; GRADIT; Nocentini; SC; Zingarelli 2023; Chiappini 1992 (1ª ed. 1933); Colia 2012; Thomassen 1997: 91-93.
Autore della scheda: Andrea Maggi
Pubblicata il: 31/05/2024
Condizioni accesso: Open Access
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Copyright: AtLiTeG
Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/222