0.1
0.2
0.3
0.4 Crafen (Nuovo cuoco milanese economico, 1853 [3ª ed.]; Milano); craffen (Nuovo cuoco milanese economico, 1853 [3ª ed.]; Milano).
0.5
0.6 krapfen (Gazzetta Universale, 1790: ‘e in 2. mila krapfen, o siano frittelle’); krapfen (DELIN; GDLI; SC; GRADIT; ArchiData); var. crafen (DELIN; SC; GRADIT).
0.7 Ted. 'da Krapfen ‘uncino’, per la sua forma orig. arcuata' (DELIN)
0.8 La voce krapfen è un prestito integrale tardo, attestato nel corpus solo da metà Ottocento, il cui adattamento crafen non ha avuto seguito nei secoli successivi. La consacrazione del forestierismo sarebbe dovuta ad Artusi 2010 (n. 182 ‘Krapfen I’; Frosini 2015: 28.), che descrive preparazioni sia dolci che salate. La radice dal longobardo*krapfo (‘uncino’) è comune anche a graffa (Nocentini: 520), tipico dolce del napoletano, che si distingue principalmente per la presenza di patate nell’impasto.
0.9 Categorie
0.10.1 frittella (s.f.) ,
0.11 DELIN; Nocentini: 520; GDLI; DM1; SC; GRADIT; ArchiData; Artusi 2010; Frosini 2015: 28; Gazzetta Universale, 1790.
Autore della scheda: Francesca Giuditta Mazzola
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/Vocabolario/471