sietta s.f. Completa da revisionare

0.1

  1. Vassoio

0.2

  1. assietta -
  2. assiette -
  3. sietta -

0.3

sietta d’argento - Venezia 1581 

0.4 sietta (Trinciante, 1581; Venezia)

0.5

  1. Vassoio
    1. Trinciante (1581, Venezia) = Ma se la torta o tartara fosse morbida di sorte che con la forcina e col cortello tu non la potesti levare, fatti subito dare uno cuchiaro d’argento e con quello andraila dividendo sopra li tondi; e se non avessi cucchiaro nè altra cosa per levarla, piglia subito una sietta d’argento, cioè uno tondo picciolo, nettandolo prima con la salvietta, e con quello tu ne leverai la tartara un pezzo per volta, ponendola con il medesimo tondo sopra un altro tondo, dandolo a chi ti piace. (34r)
    2. Cuoco piemontese (1766, Torino) = compostiera. Ve ne sono di parecchie maniere, di porcellana, d’argento, e di cristallo; ed è a guisa di picciol catino un poco profondo, e della grandezza d’una picciola assietta, in cui si serve ogni sorta di frutti messi in composta. (12)
    3. Cuoco piemontese (1766, Torino) = Piatti ve n’ha d’argento, di maiolica, di stagno, e di terra cotta. I più in uso son quei d’argento, e di maiolica. La loro grandezza è diversa secondo il diverso uso. I piatti a zuppa sono d’ordinario grandi, più, o meno. Quelli a hors-d’oeuvre, sono un po’ più grandi che un’assietta. (15)
    4. Cuoco piemontese (1766, Torino) = Frutta. Quarto servizio 1. Piatto di frutta per il mezzo. 1. composta di pomi. 1. composta di peri. 1. Assietta d’uva. 1. Assietta di noci verdi. 1. Di castagne arrostite. 1. Di formaggio lodigiano. ALTRA MINUTA DELL’AUTUNNO Tavola di 12 coperti per cenare servita a 5 Primo servizio Una coscia di castrato arrostita per il mezzo. Quattro entrées. 1. Di coste di vitello alla lyonnoise. 1. Di una coda di bue in matelotte. 1. Di una anitra alle rape. 1. Di due pollastri alla gibelotte. Secondo servizio 1. insalata per il mezzo. Due piatti d’arrosto. 1. Di un pollo d’india. 1. Di un anitrino. 1. Assietta di melarancia. 1. Assietta con una remoulade in un vaso da salsa. Terzo servizio Cinque tramessi. 1. Di talmouse sorta di pasticceria per il mezzo. 1. Di uova al lardone. (30)
    5. Cuoco piemontese (1766, Torino) = Petto di vitello al basilicò. Tagliatelo in pezzi larghi un dito, fatelo per un momento imbianchire all’acqua bollente, poi mettetelo a cuocere con brodo, ed un mazzetto guernito, sale, e pepe; quando sarà cotto riducete la salsa, che resti attaccata alla carne; appresso ritirate la carne dalla casseruola sopra d’una assietta, lasciandola raffreddare, indi bagnate ciascun pezzo in uova sbattute come una frittata; copriteli con pane grattugiato, fateli friggere, e colorire, servendoli guerniti di prezzemolo fritto. Potete fare lo stesso con un petto in intingolo, che sia già stato servito, e coll’avanzo d’una fricassea di polastri, o di piccioni. (94)
    6. Cuoco piemontese (1766, Torino) = 1. Di uovi freschi, in una servietta. 1. Di uovi colla farsa. 1. Di uovi fritti. Secondo servizio Un pesce cheppia arrostito con salcia di caperi per rilevar la minestra. Terzo servizio Per il mezzo 1. Di gamberi in court-bouillon accomodati in piramide sopra una servietta. Due piatti d’arrosto per i due lati. 1. Di sparagi con piselli. 1. Di sisari fritti. 1. Di tartelette di confiture. 1. Di crema all’italiana. Due insalate. 1. Di piccole lattughe ornate. 1. Di melarancia. Frutta. Quarto servizio Per il mezzo sei grossi biscottini. Quattro composte. 1. Di albicocchi, o amandole verdi. 1. Di cirieggie. 1. Di fragole crude in un compostiere. 1. Di persici. Quattro Assiette. 1. Di ciambelle. 1. Di biscottini, ed amandole amare. 1. Di frutti sechi confettati. (25)

0.6 sietta (1581, V. Cervio, Il Trinciante [in Arte della cucina, a cura di E. Faccioli, vol. II, 1966], GDLI); 
a(s)sieta (1684, C. Nascia, Li quattro banchetti destinati per le quattro stagioni dell'anno, Petrolini 2005: 7 nell'accezione di 'disposizione dei piatti in tavola'); asietto (1684, C. Nascia, Li quattro banchetti destinati per le quattro stagioni dell'anno, Petrolini 2005: 7 nell'accezione di 'disposizione dei piatti in tavola'); assiette (1999, Corriere della sera-Vivi MilanoGDLI Suppl.  2009 nell'accezione di 'piatto freddo a base di salumi e formaggi'; GRADIT nell'accezione di 'piatto freddo a base di salumi e formaggi'); assiette anglaise (GDLI Suppl. 2009, senza doc., nell'accezione di 'piatto di carni fredde assortite, di solito accompagnate da sottaceti'; 1989, GRADIT senza fonte, nell'accezione di 'piatto di carni fredde assortite, di solito accompagnate da sottaceti'); piem. sièta ‘vaso quasi piano, che si tiene davanti nel mangiare a tavola; tondino’;  asièta ‘tegame’; sieta ‘piatto; reci­piente in terracotta’; sietina ‘piattino’ (LEI).

0.7 Dal fr. assiette (LEI), di etimo incerto.

0.8 La voce sietta è un prestito cinquecentesco dal fr. assiette (dal 1507) che continua nel piemontese (LEI). L'etimo remoto è incerto, per TLFi (s.v. assiette 2) è probabile l'ipotesi di Meunier  secondo il quale la voce deriva da assĕdita participio passato femminile sostantivato di adsĕdere formato su sedeo; assĕdita tratto dal participio passato pop. seditum per sessum, per mezzo del suffisso -itum, molto impiegato per formare i participi passati; mentre sarebbe da escludere l'ipotesi del Dictionnaire Général secondo il quale assiette sarebbe il sostantivo verbale di asseoir (dalla 3° persona singolare del presente indicativo, in fr. antico assiet). Nel corpus AtLiTeG la parola compare in due soli testi: Il Trinciante di Vincenzo Cervio, da cui si ricava la prima attestazione assoluta in italiano nella forma aferetica sietta, e ben due secoli dopo nel Cuoco piemontese perfezionato a Parigi (1766) come assietta.
Lessicografia e studi restituiscono una documentazione scarna. Nel Seicento a(s)sietta e l’hapax maschile assieto compaiono nell’accezione di ‘disposizione dei piatti in tavola’ ne Li quattro banchetti destinati per le quattro stagioni dell’anno (1684) di Carlo Nascia, cuoco palermitano al servizio di Ranuccio II Farnese (cfr. Petrolini 2005: 7). Il vocabolo trova poi riscontro solo in GDLI e LEI, entrambi con rimando a Cervio.
Sembrano recuperi contemporanei dal francese il sostantivo assiette 'piatto freddo a base di salumi e formaggi' e la locuzione assiette anglaise 'piatto di carni fredde assortite, di solito accompagnate da sottaceti' registrati e datati all’ultimo decennio del Novecento da GDLI Suppl. 2009 e GRADIT. 

0.9 Categorie

0.11 GDLI; GDLI Suppl. 2009; GRADIT; LEI; TFLi; Petrolini 2005: 7.


Autore della scheda: Francesca Porcu

Pubblicata il: 31/05/2024

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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/216