0.1
0.2
0.3
0.4 verzata (Il cuoco senza pretese, 1826; Como)
0.5
0.6 Verzata (GDLI); mil. verzàda (Cherubini 1814); com. verzàda (Monti 1845); crem. verzàda (Samarani 1852); berg. verzàda (Zappettini 1859); lod. versa'da (Caretta 1942); tic. varzada, versade, verzade, verzeda (LSI 2004)
0.7 Da verza < lat. vĭrĭdĭa (DELIN).
0.8 La voce, attestata solo nell’Ottocento, è costruita da verza con suffisso -ata (D'Achille-Grossmann 2019: 13-14). Nonostante la sola attestazione di verzata nel corpus AtLiTeG, come nella Cucina degli stomachi deboli (Milano, Bernardoni, 1858) e nel GDLI, la zuppa è ben più diffusa nella forma sonorizzata verzada all’interno di vari dizionari dialettali (mil., com., crem., berg., lod., tic.). Il piatto è tipico della Lombardia occidentale, e raggiunge a nord la Svizzera italiana (in particolare il Ticino centro-occ., in differenti varianti, sempre sonorizzate; LSI 2004); ma la ricetta è conosciuta in tutta l’area settentrionale, dalla quale si irradia in centro-Italia, dove prende la denominazione di cavolata.
0.9 Categorie
0.10.1
0.11 GDLI; Caretta 1942; Cherubini 1814; Monti 1845; Samarani 1852; Zappettini 1859; LSI 2004.
Autore della scheda: Francesca Giuditta Mazzola
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/Vocabolario/464