verzata s.f. Revisionata

0.1

  1. zuppa di verze stufate in brodo, con eventuale aggiunta di cotiche o lardo e formaggio, servita su pane tostato
  2. zuppa a base di verze lesse,  lo stesso che verze alla cappuccina

0.2

  1. verzata -

0.3

verzata lombarda - Milano 1850-1851

0.4 verzata (Il cuoco senza pretese, 1826; Como)

0.5

  1. zuppa di verze stufate in brodo, con eventuale aggiunta di cotiche o lardo e formaggio, servita su pane tostato
    1. Il cuoco senza pretese (1826, 2ª ed., Como) = [...] GRASSO. MINESTRE. gnocco Germanico, composto per sedici persone 5 Un risotto da par vostro 6 Mariconda 6 verzata 7 zuppa alla Bergamasca 7 [...] (II.47)
    2. Il cuoco senza pretese (1826, 2ª ed., Como) = verzata. Sia per grasso sia per magro non avete, che pulirle bene dalle foglie inutili, tagliando loro le parti grosse. Lavatele bene, poi mettetele in una cazzaruola con un po’ d’aglio ben trito, presemolo, un po’ di erba buona se vi piace, ed buon pezzo di butiro, e fatela soffriggere a poco fuoco; e quando vedrete che prendono buon colore aggiungetevi brodo naturale se di grasso, e se di magro brodo di pesce, o quando non ne aveste accontentatevi dell’acqua e sale lasciandole così bollire fino alla loro cottura, durante la quale vi aggiungerete un buon pugno di formaggio trito. Poi arrostite delle fette di pane, e poste nella marmitta versatevi sopra le vostre verze col brodo, e servitele. (II.7)
    3. Il cuoco senza pretese (1826, 2ª ed., Como) = verzata Verze belle N. 3 0 30 Butiro once 3 " 18 Ingredienti e sale " 6 formaggio once 1 " 7 pane ¼ di libbra " 7 [Tot.] " 68 (II.71)
    4. L'Arte di convitare (1851 (1ª ed.), Milano) = [...] Dillo tu, Giorgio, che hai tanto buon senso nella minestra, come si possa mangiar fagiuoli e cavoli senza lardo: e la nostra famosa verzata lombarda, consolazione e ristoro delle lunghe serate invernali, è possibile imaginarsela senza lardo? Sarebbe come figurarsi un marchese senza stemma, un usuraio senza crudeltà, un vescovo senza prebenda, che finirebbe ad essere un vescovo in partibus, cioè privo delle parti più essenziali, il vescovado e la mensa. Così la verzata senza lardo e senza cotica di maiale. [...] (I.79)
  2. zuppa a base di verze lesse,  lo stesso che verze alla cappuccina
    1. Nuovo cuoco milanese economico (1853, 3ª ed., Milano) = Verze alla cappuccina. 36. Pulite le verze, levategli le coste e tagliatele a vari pezzi, imbianchitele in acqua e sale e lasciatele colare bene; prontate un ascié di quattro anchiode, presemolo e due spighe d’aglio, ponetelo in una cassarola con un pezzo di butirro e poco olio, fatelo tostare un poco ed unitevi le verze: fatele confinare aggiungendovi poco coulì e poco sugo, sale e pepe. Fate tostare del pane alla graticola, mettetelo nella zuppiera e ponetevi sopra la verzata. (441)

0.6 Verzata (GDLI); mil. verzàda (Cherubini 1814); com. verzàda (Monti 1845); crem. verzàda (Samarani 1852); berg. verzàda (Zappettini 1859); lod. versa'da (Caretta 1942); tic. varzada, versade, verzade, verzeda (LSI 2004)

0.7 Da verza < lat. vĭrĭdĭa (DELIN).

0.8 La voce, attestata solo nell’Ottocento, è costruita da verza con suffisso -ata (D'Achille-Grossmann 2019: 13-14). Nonostante la sola attestazione di verzata nel corpus AtLiTeG, come nella Cucina degli stomachi deboli (Milano, Bernardoni, 1858) e nel GDLI, la zuppa è ben più diffusa nella forma sonorizzata verzada all’interno di vari dizionari dialettali (mil., com., crem., berg., lod., tic.). Il piatto è tipico della Lombardia occidentale, e raggiunge a nord la Svizzera italiana (in particolare il Ticino centro-occ., in differenti varianti, sempre sonorizzate; LSI 2004); ma la ricetta è conosciuta in tutta l’area settentrionale, dalla quale si irradia in centro-Italia, dove prende la denominazione di cavolata. 

0.9 Categorie

0.10.1

0.11 GDLI; Caretta 1942; Cherubini 1814; Monti 1845; Samarani 1852; Zappettini 1859; LSI 2004.


Autore della scheda: Francesca Giuditta Mazzola

Pubblicata il: 31/05/2024

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Doi: 10.35948/ATLITEG/Vocabolario/464