0.1
0.2
0.3
0.4 tomacellos (Liber de coquina, A, 1308-1314; Napoli); tomacelli (Libro de la cocina, Sec. XIV secondo terzo; Toscana sud-orientale)
0.5
0.6 tomasella (GDLI, con marca "ant.", nei significat' di 'tipo di salsiccia costituita da un ripieno di fegato suino sminuzzato e impastato con uova, formaggio, pepe, zenzero e zafferano' e di 'dolce di pasta, zucchero e uova fritto in piccoli pezzi').
0.7 Dal lat. TŬMACULUM 'ventre del maiale' (cfr. DEI; Du Cange)
0.8 La voce tomacello e le sue varianti sono documentate dagli inizi del XIV secolo alla fine del XIX sec. (nessuna attestazione nel XVIII sec.). Oltre che della tradizione testuale federiciana, il gastronimo è peculiare dei ricettari tardo-quattrocenteschi di Maestro Martino e del trattato del Messi Sbugo (Ricotta 2023: 323.). Un controllo nei repertori dialettali ne rivela la vitalità in area settentrionale (cfr. ad es. tomasella 'specie di polpetta nota' in Cherubini 1827: 167), mentre la documentazione più antica del corpus AtLiTeG rinvia ad area meridionale e toscana.
0.9 Categorie
0.10.1 mortarolo (s.m.) ,
0.11 DEI; GDLI; Du Cange; Carnevale Schianca 2011: 656-657; Möhren 2016 264; Ricotta 2023: 323.
Autore della scheda: Francesca Cupelloni
Pubblicata il: 31/05/2024
Condizioni accesso: Open Access
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Copyright: AtLiTeG
Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/306