0.1
0.2
0.3
0.4 aspic (Apicio moderno, 1807-1808; Roma).
0.5
0.6 aspic (1771, nella loc. salsa all'aspic, Cuciniera piemontese, Thomassen 1997; 1790, F. Leonardi, L'Apicio moderno, Thomassen 1997; 1819, V. Agnoletti, La nuova cucina economica, LEI e ArchiDATA; 1905, A. Panzini, Dizionario moderno, GDLI Suppl. 2004 e Zingarelli 2023; 1912, GRADIT).
0.7 Prestito dal fr. aspic ‘gelatina’, attestato dal 1742 (TLFi, s.v. aspic_3).
0.8 L'etimo remoto è il lat. aspis 'vìpera; serpente velenoso' (LEI 3,1759), ma lo sviluppo semantico che conduce all'etimo diretto francese non è chiaro (FEW 25,500a). Le dinamiche del prestito sono oscillanti, e presentano casi di mancato adattamento con diverse grafie (aspic, aspick, aspich, aspych; altre forme postunitarie in Colli Tibaldi 2009: 262) accanto a casi di implementazione di morfemi desinenziali compatibili con il sistema fonomorfologico dell'italiano (cfr. i casi al plurale di aspichi e aspiche). Per quanto riguarda la forma aspry, il nostro corpus documenta per il tipo la medesima «immissione di -r-, probabilmente collegabile a rimotivazioni popolari su ASPER» (LEI, 3,1759; per la documentazione cfr. 1,754-1,755), che è attestata per altri continuatori del lat. aspis (cfr. LEI 3,1754-56). Dai testi del nostro corpus, il genere del prestito non sempre emerge con chiarezza; considerando i soli casi trasparenti, la forma femminile sembrerebbe quella portante, ma il dato rifletterà probabilmente la documentazione raccolta (si segnalano, per esempio, al di fuori del corpus, attestazioni del s.m. aspico e del s.m.pl. aspichini in Chapusot 1846: 40-41). Sul piano della datazione, il s.f. aspic è attestato per la prima volta nella prima ed. dell'Apicio moderno del 1790 (non presente nel nostro corpus, ma cfr. Thomassen 1997: 64); la loc. salsa all'aspic, invece, occorre addirittura già nel 1771, all'interno della Cuciniera piemontese (Thomassen 1997, l.c.). Nel panorama italoromanzo, poi, si incontra anche il piem. spich (dal 1814, nel Dictionnaire portatif piemontais- français realizzato da Luigi Capello: LEI 3,1759). In sincronia, inoltre, come documentano il corpus CoLiWeb e lo Zingarelli 2023, il tipo è ancora vitale nel significato 'vivanda in gelatina'. Sulle vicende storico-gastronomiche del referente, si veda Martellotti 1999-2000.
0.9 Categorie
0.11 LEI, GDLI Suppl. 2004, GRADIT, Zingarelli 2023, ArchiDATA, CoLiWeb, TLF, FEW, Chapusot 1846, Colli Tibaldi 2009, Frosini-Robustelli 2009, Martellotti 1999-2000, Thomassen 1997.
Autore della scheda: Salvatore Iacolare
Pubblicata il: 31/05/2024
Condizioni accesso: Open Access
Licenza di utilizzo: https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/deed.it
Copyright: AtLiTeG
Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/188