0.1
0.2
0.3
0.4 piccatiglio (Lo scalco prattico, 1627; Roma)
0.5
0.6 piccatìglio (piccadìglio) (1627, Lancellotti, Lo scalco pratico, Roma, GDLI); piccatiglio (1726-29, Francesco Redi, Consulti Medici, TB);
picadillo (GRADIT).
0.7 Dallo spagnolo picadillo, dim. di picado (da picar ‘piccare’) (DEI).
0.8 Dallo spagnolo picadillo 'manicaretto di carne sminuzzata e non battuta', diminutivo di picado (picar ‘piccare’), documentato in spagnolo dal XVII secolo (DEI). Attestato nel corpus AtLiTeG dal XVII al XIX secolo, il piccatiglio si caratterizza per il fatto che gli ingredienti che lo compongono sono sminuzzati. Il piccatiglio classico è quello realizzato con la carne, come si evince dai contesti ricavati dal corpus, ma alcune varianti prevedono al posto della carne il pesce (ad es. carpa, gamberi, luccio, tinche). Con l'espressione fare un piccatiglio di o da qsa si intende la maniera di ridurre in piccoli pezzi una pietanza, come si legge nell'es. 14, tratto da Il Cuoco galante e in cui si indica il procedimento di sminuzzare in piccoli pezzi una frittata nella ricetta per realizzare le uova all'inglese. L'espressione fare un piccatiglio di qsa è attestata sin dal XVII sec. col significato di 'fare a pezzi' (GDLI, s.v., Moscheni, Lettere missive e responsive delle bestie, Venezia, 1673: «Poste mani alle spade, volevano non meno trucidare il villano che fare un piccadiglio dell’animale»).
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Autore della scheda: Chiara Murru
Pubblicata il: 31/05/2024
Condizioni accesso: Open Access
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Copyright: AtLiTeG
Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/276