0.1
0.2
0.3
0.4 talmouse; talmouzes (Cuoco piemontese, 1766; Torino); talmusa (L'Apicio Moderno, 1808; Roma)
0.5
0.6 thalemusa (1682, Il cuoco francese, Schweickard 2007: 217, 'sorta di torta di formaggio'); talmusa (1790, F. Leonardi, L'Apicio moderno; 1834, V. Agnoletti, Manuale del cuoco e del pasticciere di raffinato gusto moderno, Schweickard 2007: 217 n. 33: "talmuse" [pl.]); talmouses (1854, G. Vialardi, Trattato di cucina, pasticceria moderna, credenza e relativa confettureria, Schweickard 2007: 217 n. 33; 1922, G. Vialardi, La cucina borghese semplice ed economica: "talmouses al cioccolato", Banca dati del lessico della cucina)
0.7 Dal fr. talmouse, di etimo incerto; vedi infra.
0.8 Schweickard (2007: 270) riconduce la voce al fr. talmouse (da ca. 1393, TFLi), di origine incerta; per TFLi (s.v. talmouse) il termine è mutuato dall'arabo di Siria ṭalmūsa ‘pasticcino, dolce’, che si collega alla radice semitica ṭlm 'appiattire e piegare la pasta’ (in modo che possa essere farcita); FEW: XXI, 476b riporta l’ipotesi di M. Gamillscheg che collega talemouse a talemelier ‘panettiere’ dall'antico basso francone *TAREWAMELO 'farina di frumento', non trovandola però convincente. La prima attestazione in italiano si rintraccia nella forma adattata thalemusa negli ultimi decenni del XVII secolo, nel ricettario Il Cuoco francese, versione italiana pubblicata a Bologna nel 1682 dell'undicesima edizione del Cusinier françois (Parigi, 1680) di François-Pierre de la Varenne. Nel corpus AtLiTeG il francesismo è documentato in forma integrale e adattata in un breve arco cronologico, che dalla seconda metà del Settecento, a partire dal Cuoco piemontese perfezionato a Parigi (1766), supera appena il primo decennio dell’Ottocento. Al contrario di altri francesismi entrati stabilmente nel lessico gastronomico italiano tra il XVII e XVIII secolo, talmusa oggi è disusato (Schweickard 2007: 271); un prestito occasionale, dunque, come dimostra anche l’assenza del vocabolo nei repertori italiani.
Secondo Thomassen (1997: 246) l’ultima testimonianza della parola si rinviene nella forma talmouse ne Il Cuciniere moderno (1868); l’ed. del 1922 de La cucina borghese semplice ed economica di Giovanni Vialardi riporta la ricetta delle talmouses al cioccolato, dolce confezionato con pasta brisée e un ripieno al cioccolato.
0.9 Categorie
0.11 FEW: XXI, 476b; TFLi; Banca dati del lessico della cucina; Leonardi 1790: IV, 291; Schweickard 2007: 270-271; Thomassen 1997: 246-247.
Autore della scheda: Francesca Porcu
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/416