0.1
0.2
0.3
0.4 lagana (Liber de coquina (A), 1314; Napoli)
0.5
0.6 làgana nel sig. di 'sfoglia di pasta per confezionare torte' (TLIO, 1360, Anonimo Romano, Cronica [ed. Porta 1979); pis. a. (prima metà sec. XIV, Thes. pauper, via Corpus lat.volg)
làgana nel sign. di 'lasagna' (GDLI, 1773, Corrado, Il cuoco galante); làgane solo pl. 'lasagne' (DEI)
sic. laganum 'dicitur cibus paste frixus oleo, qui vulgo dicitur crispella, quia comesta sapit ut caro leporina' (1348, Senisio, Declarus, via Corpus lat.volg);
0.7 lat. laganum dal gr. Iaganon 'focaccia, schiacciata'. Dal biz. laganion (DEI)
0.8 La voce lagana assume nel corpus il significato di ‘sfoglia di pasta sottile per lo più fritta in olio; frittella’ (1); ma anche quello di ‘sfoglia di pasta sottile, pettola tagliata in forma di quadrello o fettuccina (2) e infine un terzo sign. ‘ tipo di pasta di sfoglia sottile, lunga o a forma di quadrelle, precedentemente bollita in acqua e poi condita’ (3). I tre diversi significati appaiono nel corpus stratificati in diacronia: il sign. 1 è il più antico (Liber de coquina (A), 1308-1314), mentre il sign. 3 è il più recente, comparendo soltanto a Napoli nel Cuoco Galante nel 1852.
Tale diacronia semantica è compatibile con la storia della voce ‘lagana’. Il lat. laganum (che assume il sign. di ‘beignet’, Ernout-Meillet, s.v. e quello di ‘schiacciata’, Farè, Postille, s.v. lăganum) viene ricondotto al gr. λάγανον ‘pasta sfogliata’ (Rohlfs, Lexicon), attestato già nelle Satire di Orazio e in Apicio (TLL) opere nelle quali la sfoglia era fritta in olio.
In bibliografia, la voce viene associata alle lasagne, che certamente condividono con la lagana sia la forma di sfoglia sottile di pasta, sia l’uso alternato ad altri ingredienti nelle torte salate e nei timballi (cfr. Schianca, s.v. lagana; Petrolini 2009: 520). Tuttavia, come si evince anche dal nostro corpus tale uso delle lagane è solo cinquecentesco, così come più tardo, ottocentesco, è l’uso delle lagane come pasta tagliata in forma di fettuccina o quadrella, bollita precedentemente in acqua o brodo e successivamente condita con vari ingredienti, tra i quali figurano anche i ceci.
L’origine meridionale della voce, che viene confermata anche nelle attestazioni del nostro corpus, è in DEI, dove si dice che essa avrebbe poi raggiunto il Lazio solo successivamente.
0.9 Categorie
0.10.1 lasagne (s.f.pl.) ,
0.10.2
0.11 DEI, GDLI, TLIO, Ernout-Meillet, Farè - Postille, Rohlfs - Lexicon, Schianca, Petrolini 2009: 513-529-
Autore della scheda: Valentina Retaro
Pubblicata il: 31/05/2024
Condizioni accesso: Open Access
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/244