0.1
0.2
0.3
0.4 salcizuni (Ricette siciliane; Sicilia, 1536)
0.5
0.6 salsiccioni (m. pl.) fior. XIV sec., Trecento Novelle, Sacchetti, TLIO; salsiccione, GDLI; TB; Crusca IV;
salsiccioni bolognesi (m.pl.) 1581, Trinciante, nel sign. 'tipi di salame, forse mortadelle' (Deonomasticon Italicum, s.v. Bologna)
0.7 da salsiccia (TLIO), accrescitivo
0.8 Benché la voce salsiccione sia collegata alla voce salsiccia (alla quale si rimanda per ogni dettaglio), in quanto accrescitivo, va detto che nei ricettari con questo termine si è soliti indicare un tipo particolare di salsiccia, simile a mortadelle, andoglie e salami di vario tipo. Schianca, s.v. salsissone, riferisce che si tratta di salumi da mangiare perlopiù lessati. Nel nostro corpus sono spesso associati alle andoglie e alle cervellate. In alcuni ricettari il salsiccione è mangiato crudo ed affettato, come in Bartolomeo Scappi (1570). Probabilmente, i salsiccioni bolognesi e i salsiccioni romaneschi potrebbero indicare una varietà di salsiccia, più simile ad un salame, da mangiare cruda, come lascerebbero pensare le attestazioni presenti nel nostro corpus.
0.9 Categorie
0.10.1 salsiccia (s.f.) , anduglia (s.f.) ,
0.11 TLIO, GDLI, TB, Crusca IV, Deonomasticon Italicum, Schianca 2011
Autore della scheda: Valentina Retaro
Pubblicata il: 31/05/2024
Condizioni accesso: Open Access
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