0.1
0.2
0.3
0.4 arrosto (Modo di cucinare et fare buone vivande, sec. XIV primo quarto; Firenze)
0.5
0.6 arrosto (1306, Giordano da Pisa, Quaresimale fiorentino [ed. Firenze, 1974]: "non gli recò vernaccia né capponi né arrosti", TLIO nel significato di 'pietanza di carne arrostita'; Crusca I-V nel significato di 'vivanda arrostita'; Crusca III aggiunge la loc. verb. fare un arrosto 'fare un errore' e il prov. molto fumo e poco arrosto 'dicesi di chi molto presume, e poco vale'; TB; GDLI; CA 1; CA 2; SC; GRADIT; Zingarelli 2023).
0.7 Da arrostire < germ.occ. *raustjan 'cuocere sulla gratella' (DELIN; Nocentini).
0.8 La forma sostantivale arrosto è attestata nel nostro corpus dal Tre all'Ottocento. Il termine corrispondente nel latino del Liber è assatura (cfr. ad es. Liber de coquina A, ricetta 65: "Sapor pro qualibet assatura: accipe basilicum et piper et tere in mortario et distempera cum agresta"). Si tratta di un participio a suffisso zero sostantivizzato (cfr. Rohlfs §627; DELIN) documentato a partire dal più antico ricettario in volgare del corpus, il Modo di cucinare et fare buone vivande (il Riccardiano 1071), con diversi valori grammaticali (cfr. Pregnolato 2019: 284; vedi arrosto agg. e avv. nel VoSLIG, s.v.).
0.9 Categorie
0.10.1 arrosto_1 (agg.) ,
0.11 DEI; DELIN; Nocentini; TLIO; Crusca I-V; TB; GDLI; CA 1; CA 2; DM 1; SC; GRADIT; Zingarelli 2023; AIS VII 1295; Giacomelli 1975: 148-150; Pregnolato 2019: 284; Rohlfs §627.
Autore della scheda: Francesca Cupelloni
Pubblicata il: 31/05/2024
Condizioni accesso: Open Access
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/407