0.1
0.2
0.3
0.4 alla finansiera, alla finansiere, alla finanziere (L'Apicio Moderno, 1808; Roma); alla finançière (Il piccolo Vialardi, 1899; Torino)
0.5
0.6 finanziera 'intingolo' (1845, L. E. Audot, La cuciniera di città e di campagna, Thomassen 1997: 127-128; 1855, G. Sorbiatti, La gastronomia moderna, DELIN: 'intingolo a base di salsa, tartufi, funghi; GDLI nel significato 2 'pietanza a base di interiora di pollo servita con crostini; usata come contorno o ripieno di sformati', senza doc.; GRADIT ‘piatto tipico piemontese a base di fegatini, rigaglie di pollo, funghi e sottaceti aromatizzati con vino bianco o marsala’; SC ' Intingolo preparato con fegatini di pollo e funghi'; Zingarelli 2024 'pietanza costituita da piccoli pezzi di rigaglie, animelle, funghi, tartufi cotti nel burro con aggiunta di vino o marsala e servita per contornare sformati'); alla finanziera 'che è farcito o servito con un intingolo a base di tartufi, ec.' (1773, L'Economia della città, e della campagna, Thomassen 1997: 127; 1891, P. Artusi, La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene, GDLI ; av. 1904, A. Cantoni, Opere, GDLI; DM 1: 184 s.v. finanza: "Nel linguaggio poi dell' arte culinaria francese, dicesi à la financière, e noi ripetiamo alla finanziera di certe salse speciali e di certi speciali processi di cucinatura delle vivande");
alla finanziera ‘intingolo’ (1859, Il cuoco milanese e la cuciniera piemontese, Thomassen 1997: 127); finanziere 'intingolo' (1773, L'Economia della città, e della campagna, Thomassen 1997: 127); alla finansiere ‘intingolo’ (1790, F. Leonardi, L'Apicio moderno, Thomassen 1997: 127); alla finansiere 'che è farcito o servito con un intingolo a base di tartufi, ec.' (1790, F. Leonardi, L'Apicio moderno, Thomassen 1997: 127); alla financière ‘intingolo’ (1845, La cuciniera di città e di campagna: farcia alla financière, Fusco 1997: 153); financière 'intingolo' (1854, G. Vialardi, Trattato di cucina e pasticceria, Thomassen 1997: 128); alla financière 'che è farcito o servito con un intingolo a base di tartufi, ec.' (1854, G. Vialardi, Trattato di cucina e pasticceria, Thomassen 1997: 127; 1885, G. Giardini, Dizionario della cucina moderna, Thomassen 1997: 127); à la financière ‘intingolo’ (1854, G. Vialardi, Trattato di cucina e pasticceria, Thomassen 1997: 127); salsa à la financière (1854, G. Vialardi, Trattato di cucina e pasticceria, Thomassen 1997: 128, nell'accezione di: 'salsa a base di un ragù preparato con interiora di pollo, creste di gallo, funghi e spesso anche tartufi; il ragù può essere sostituito da prosciutto'); salsa alla finanziera (1877, U. Dubois, La cucina classica, Thomassen 1997: 128: nell'accezione di: 'salsa a base di un ragù preparato con interiora di pollo, creste di gallo, funghi e spesso anche tartufi; il ragù può essere sostituito da prosciutto'); salsa finanziera (1868, Nelli, Il re dei cuochi, Thomassen 1997: 128: nell'accezione di:'salsa a base di un ragù preparato con interiora di pollo, creste di gallo, funghi e spesso anche tartufi; il ragù può essere sostituito da prosciutto').
0.7 Dal fr. financière (DELIN).
0.8 Benché la lessicografia e il nostro corpus non risalgano oltre l’Ottocento, la voce finanziera inizia a circolare in Italia già nel Settecento, a partire da L’economia della città e della campagna ovvero il nuovo cuoco italiano secondo il gusto francese (1773) in cui sono documentati sia il sintagma alla finanziera sia il sostantivo maschile finanziere adattati sui corrispondenti modelli fr. à la financiere (dal 1740) e financière (dal 1755) (cfr. Thomassen 1997: 127-128), derivati a loro volta da finance* con suff. -ier* (TFLi).
La pietanza si diffonde in particolare in Piemonte (Capatti 2010: 354), dove diventa un piatto assai comune (Beccaria 2009: 214); il legame con la regione è esplicitato da GRADIT che definisce la finanziera piatto tipico piemontese. Resta incerta la motivazione dietro al nome del piatto. Beccaria (2009: 214) riferisce un'ipotesi secondo la quale la finanziera sarebbe nata nel XIX sec. per soddisfare il bisogno degli uomini d’affari di consumare un pasto gustoso ma veloce: il nome deriverebbe dall’omonima giacca che questi erano soliti indossare. Tuttavia secondo lo studioso l’ipotesi non è verosimile perché contrasta con la natura povera degli ingredienti del piatto che rimandano a un’origine più modesta.
Nel corpus AtLiTeG la voce finanziera è attestata a partire dell’Apicio Moderno di Leonardi (in cui è presente sin dalla prima edizione del 1790), principalmente nella locuzione alla finanziera (variamente adattata) e più raramente nella forma di sostantivo semplice. La documentazione rimanda per la maggior parte a un intingolo a base di tartufi, interiora, creste di gallo, abbinate talvolta ad altri ingredienti (frequenti i gamberi nell’Apicio moderno), usato come accompagnamento o farcitura (anche a crudo) per carni, pesci e vol-au-vent. Da questa preparazione si discosta la financiere fatta di magro a base di pesce di Vialardi e le preparazioni dolci proposte da Agnoletti, il pane alla finansiere e le mele alla finanziera. Quanto a queste ultime, l’assenza di una ricetta per le mele, menzionate tra le portate di un menu, rende impossibile rintracciare un elemento comune alle due preparazioni; allo stesso modo non permette una conclusione il confronto con il DAF che nell’ultima edizione s.v. financier rimanda a un dolce soffice preparato con farina di mandorle, zucchero e albumi, lontano dalla ricetta del pane proposta da Agnoletti.
0.9 Categorie
0.11 DAF; DEI; DELIN; DM 1: 184; GDLI; GRADIT; SC; TFLi; Zingarelli 2024; Beccaria 2009: 214; Fusco 1997: 153; Thomassen 1997: 126-128.
Autore della scheda: Francesca Porcu
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/Vocabolario/487