0.1
0.2
0.3
0.4 panem gractatum (Liber de coquina (A), 1314; Napoli)
0.5
0.6 pangratà (av. 1663, V. Verucci, Il vecchio innamorato [ed. Viterbo, 1619]: "E1 m’era saltad un umor in tei crinel, che m'ha fat scordar de la spinosa, del pangratà, del storniment e de mi milesim.", GDLI).
pangrattato (av. 1698, F. Redi, Opere [ed. Milano, 1809-1811]: "Dopo questo brodo, una buona minestra assai brodosa, di pane cotto; sia poi stufata, pangrattato, pancotto", GDLI; CA 1, 'minestra fatta di pane sbriciolato sulla grattugia'; CA 2; SC; GRADIT; Zingarelli 2023).
pane grattato (av. 1729, TB, 'Pane ridotto per mezzo della grattugia a somiglianza di semolino').
0.7 Composto di pane e grattato (DELIN).
0.8 La voce pangrattato e le sue varianti sono attestate nel nostro corpus dal primo decennio del XIV secolo. Sulla base dei contesti, viene realizzato con pane secco o fatto biscottare in forno per poi essere usato in altre ricette; in particolare, per addensare composti liquidi, come zuppe o minestre, ma anche per non far attaccare i cibi ai recipienti in cottura.
0.9 Categorie
0.10.1 àzzimo_1 (s.m.) , àzzimo_2 (agg.) , boffetto (pane) (agg.) , buccellato (s.m.) , pan di spagna (loc. s.m. inv.) , panata (s.f.) , panicata (s.f.) , paniccia (s.f.) , panpepato (s.m.) ,
0.11 CA 1, CA 2, DEI, DELIN, EVLI, GDLI, GRADIT, TB, SC, Zingarelli 2023.
Autore della scheda: Valentina Iosco
Pubblicata il: 31/05/2024
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Doi: 10.35948/ATLITEG/vocabolario/411